1) Domenica si mangiano i gnocchi!

FACCIAMO CONCORRENZA AL FESTIVAL

1° SERADomenica si mangiano i gnocchi!

Un consiglio spassionato a tutte le nuore: MAI e sottolineo MAI, correggere vostra suocera!

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Caterina era felicemente sposata da più di dieci anni e suscitava l’invidia di tutte le amiche, quando diceva che con Anna (sua suocera) aveva un rapporto bellissimo. «Non abbiamo mai avuto una discussione – spiegava con fierezza – addirittura, ricevo da lei molto più affetto, di quanto ne abbia mai ricevuto da mia madre».

Questo bel quadretto si frantumò irrimediabilmente durante il pranzo di una domenica invernale del 1970. La povera Caterina si tirò addosso l’ira vendicatrice della suocera, non una, ma ben due volte.

La signora Anna, servì, con la sua consueta classe, in tavola dicendo: anche noi oggi rispettiamo il famoso modo di dire: “la domenica i gnocchi!”.

Caterina intervenne senza pensarci troppo: «Anna, in realtà il proverbio dice, “giovedì gnocchi!” – e per peggiorare la situazione aggiunse – poi si dice GLI gnocchi, non i gnocchi».

Tutto intorno a lei si fermò, addirittura un bambino di pochi mesi, di colpo smise di piangere. Regnò un silenzio raggelante.

La signora Anna, fissò la sventurata nuora da sopra gli occhiali per pochi secondi, che sembrarono interminabili. Non disse nulla, riprese la forchetta e continuò a mangiare.

La sua vendetta arrivò lenta e inesorabile. Dopo tutto era una donna di classe.

Dalla settimana successiva per più di quarantanni, il menù del pranzo in famiglia, fu sempre solo gnocchi.

La signora Anna, godette di ottima salute fino all’età di 106 anni. Il destino volle che fu colta d’infarto una domenica mentre era a tavola. Testimoni dicono che se ne andò fissando la nuora, con un perfido ghigno sul viso.

Questo è l’epitaffio sulla sua lapide: “Domenica si mangiano i gnocchi!”.
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Questo raccontino fa parte di una serie di storielle brevi (in totale circa una settantina) che ho scritto due anni e mezzo fa. Vi piace?
In quel periodo non avevo gradi idee, ma sentivo un gran bisogno di scrivere quindi ho provato a buttarmi in questo mondo dei racconti a me sconosciuto.
Non so se pubblicherò mai un libro così, ma ho capito che non importa cosa o quanto, per stare bene, io, devo scrivere!

A domani sera!

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