La fiaccolata di ieri

fiaccoleIeri sera ho partecipato a una fiaccolata in onore di san Giovanni Paolo II e il beato Paolo VI. Detta così sembra una cosa normale, ma per me è stata una conquista molto importante. Sentivo il bisogno di vivere questa esperienza spirituale. Ho voluto provare a fare l’intero percorso di 6,3 km con la carrozzina elettrica, nonostante il dubbio che la batteria non avesse abbastanza autonomia. Sono arrivato fino in fondo sulle mie ruote, una grande gioia e soddisfazione! Morale: se senti il bisogno di fare una cosa per stare bene, non arrenderti in partenza, trova il modo giusto per realizzarla! Tutto è possibile nonostante la disabilità, basta avere voglia di trovare la maniera giusta per farcela.

Ieri sera durante la fiaccolata ho provato alcune sensazioni degne di nota. Mi sono sentito parte della mia comunità: abbiamo camminato insieme (io con le ruote e gli altri con le gambe) per arrivare a una meta pregando insieme; ero un tutt’uno con la natura che mi circondava: al buio ogni tanto alzavo lo sguardo e, nel guardare la moltitudine di stelle che brillava del cielo, sentivo l’infinita grandezza di Dio, che mi circondava con il suo amore.

Durante la fiaccolata ho avuto per un attimo l’impressione che papà camminasse al mio fianco, è stato bellissimo!

Che l’esperienza di ieri sera mi sia di monito: bisogna sempre provare a mettersi in gioco, a rinunciare si fa sempre in tempo, ma se si parte già sconfitti, in un certo senso, si è già un po’ morti dentro.

Vi presento un mio nuovo progetto iniziato il 2 febbraio

“RIFLESSIONI AL CHIOSTRO”

chiostro

Premessa

Dice un proverbio molto conosciuto che la vita non è tutta rosa e fiori. Credo di poter affermare con sufficiente tranquillità che ogni essere umano possa essere d’accordo con questo detto.

La vita ci regala momenti di pace e gioia, ma non è sempre facile, siamo tutti messi alla prova, a volte anche in modo piuttosto duro.

Lo stesso tipo di discorso è possibile farlo anche nell’ambito della fede in Dio.

In questi miei primi 32 anni di vita il rapporto con il Signore è sempre stato di fondamentale importanza, il mio primo e insostituibile punto di riferimento era Gesù Cristo.

Da qui anche la scelta di frequentare il corso universitario di Scienze Religiose, è stata una diretta conseguenza: mi ha dato la possibilità di conoscerlo meglio e di avvicinarmi di più a Lui.

Nell’ultimo anno però, a causa di più eventi poco piacevoli, il mio rapporto con Dio si è inclinato.

So bene che non è stato il Signore ad allontanarsi da me, ma che ha vinto la mia fragilità umana.

Sento la Sua mancanza e so che avrei bisogno di trascorrere del tempo per dedicarmi a Lui.

Mi farebbe bene vivere un’esperienza spirituale forte magari in un convento, ma la mia disabilità non me lo permette, avrei comunque sempre bisogno di qualcuno che mi assista, io invece ho la necessità di vivere qualcosa in completa autonomia.

Mi piace scrivere, mi fa bene. Da qui l’idea di unire la scrittura alla spiritualità e di dare inizio ad un progetto lungo un anno.

Per i prossimi 365 giorni ritaglierò un tempo della mia giornata in cui in camera mia, entrerò idealmente in un chiostro e dopo un momento di preghiera, scriverò una breve riflessione su un aspetto riguardante la mia fede, con l’intento di avvicinarmi ancora al buon Dio e ritrovare la mia serenità.

Chissà, magari un giorno questo percorso potrà essere utile anche ad altri.